Il centro della mobilità del Ticino
Bellinzona stazione
Una «prima» come impresa generale conclusa con successo; così si può definire la realizzazione della passerella di collegamento presso la stazione FFS di Bellinzona, a nord dei marciapiedi. Eseguita dalle Officine Ghidoni - dalla progettazione alla posa passando per lo studio e l’organizzazione di mezzi e sistemi di sollevamento - in stretta collaborazione con diversi reparti operativi, progettuali e di sicurezza delle FFS.
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Bellinzona stazione
Il centro della mobilità del Ticino
Una «prima» come impresa generale conclusa con successo; così si può definire la realizzazione della passerella di collegamento presso la stazione FFS di Bellinzona, a nord dei marciapiedi. Eseguita dalle Officine Ghidoni - dalla progettazione alla posa passando per lo studio e l’organizzazione di mezzi e sistemi di sollevamento - in stretta collaborazione con diversi reparti operativi, progettuali e di sicurezza delle FFS.
Esclusa la progettazione architettonica e ingegneristica, coordinata da FFS e DL, si è trattato di approntare fondazioni, carpenteria, lift, pavimenti, vetri, illuminazione e investimenti, il tutto curato nei minimi dettagli. Un impegno e uno sforzo di coordinamento importanti, che hanno portato alla riuscita del progetto nei tempi e nei costi prestabiliti.
Progettazione e gestione
Partendo dal progetto iniziale è stata sviluppata una pianificazione di dettaglio comprensiva di almeno otto competenze richieste nella definizione costruttiva. Un grosso sforzo di coordinamento preliminare, finalizzato a ottimizzare il progetto e a rendere i dettagli compatibili, armonizzati e duraturi: un importante lavoro di coordinamento da parte del capoprogetto in termini di compatibilità, soluzioni e tempistiche.
Operare a ridosso, e in questo caso anche sovrastando i binari, complica ulteriormente la pianificazione relativa al montaggio; le «finestre» operative vanno infatti pianificate con largo anticipo e devono essere necessariamente rispettate. Altro tema tutt’altro che trascurabile è rappresentato dalle misure di scurezza che, in un contesto come questo, vanno implementate e coordinate con FFS.
Una sfida significativa, in effetti, sia dal profilo della pianificazione che della gestione di progetto coordinato; fortunatamente l’azienda dispone anche di collaboratori con una formazione di base multidisciplinare.
La gestione di progetti, quale disciplina in ambito formativo, richiederebbe indubbiamente una maggiore considerazione visto il trend seguito dai committenti che sempre più sovente si appoggiano ad imprese generali, non necessariamente provenienti dal genio civile. In questo caso specifico, trattandosi in prevalenza di opere in carpenteria metallica, la scelta del committente FFS si è rivelata quella più logica.
Per le Officine Ghidoni si è trattato di un approccio innovativo anche dal profilo della sostanza progettuale: lo sviluppo del progetto, partendo da un modello 3D, avrebbe dovuto rappresentare la base e la linea guida per una progettazione BIM (Building Information Modeling, in italiano modellizzazione delle informazioni di costruzione), metodo volto ad ottimizzare la pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni su base comune.
Con questo metodo tutti i dati generali di progetto relativi a una costruzione possono essere raccolti, condivisi, gestiti e collegati digitalmente, mentre la costruzione risulta visualizzabile come un modello geometrico 3D.
Nonostante tutta la buona volontà dimostrata nel voler andare oltre la progettazione classica (in cui ognuno, disegnando le parti utili alla propria prestazione, aumenta il rischio d’errore di matching generando maggior onere organizzativo e riducendo la dinamicità progettuale ed esecutiva) si è riusciti solo in parte a raggiungere questo risultato, non tutti gli attori erano infatti attrezzati per una progettazione innovativa come questa.
Fabbricazione
Dal profilo della fabbricazione delle opere strutturali non si può affermare che la costruzione, formata da tre torri lift, tre rampe di scale e dalla passerella vera e propria, sia stata particolarmente impegnativa, in quanto rientra di fatto nella normale attività di metalcostruzione. Determinante è stato per contro creare un team coordinato e operativo poiché, come accade nello sport, unicamente una squadra unita negli intenti risulta essere vincente.
Montaggio
Pianificare e svolgere attività di montaggio in una stazione ferroviaria è sempre molto impegnativo infatti, salvo qualche fascia oraria in cui è possibile effettuare gli interventi più invasivi, in linea di massima il traffico rimane costantemente in esercizio.
È necessario quindi implementare un importante dispositivo di sicurezza in aggiunta alle precauzioni normali. Oltre a quanto accade sui binari, vanno considerate anche le linee di contatto che rappresentano un grosso ostacolo alle attività di sollevamento e spostamento. In questa costruzione le componenti appena citate erano tutte presenti, con l’aggravante rappresentata da un’unica possibile via di accesso e trasbordo situata sull’area Park+Rail, ubicata sul lato Piazza Stazione.
Le condizioni fortemente limitanti del cantiere hanno reso necessario l’impiego di importanti autogrù per la posa della carpenteria. Per facilitare le manovre di posa è stato necessario studiare e realizzare speciali attrezzature (bilancini, ecc.) volti a bypassare i cavi delle diverse linee di contatto.
Il primo intervento in cantiere prevedeva la realizzazione delle fondazioni dei lift, a cui hanno fatto seguito la posa della carpenteria di supporto, le colonne portanti e i due conci principali della passerella, le connessioni tra conci e lift e per finire le scale d’accesso dai tre marciapiedi.
La struttura
La carpenteria è caratterizzata da una struttura a telaio semplice, supportata da esili colonne, e controventata dai cassoni delle scale di accesso e dalle torri lift. I lift sono completamente vetrati e di ultima generazione, muniti di ogni confort e studiati nei minimi dettagli per rendere le dimensioni delle torri più piccole possibili.
I pavimenti sono supportati da un cassone completo in lamiera, gettati in CLS armato e rivestiti con pietra di Calanca. I vetri utilizzati ricoprono tutte le superfici delle torri lift, tetti compresi, e fungono da parapetto ai conci e alle scale della passerella. ■
Enti coinvolti
Oggetto :
SBB Station Bellinzona
Ingénieur :
Spataro Petoud Partner SA, Bellinzona
Architetto :
Ambrosetti Mozzetti Siano Architetti, Bellinzona
Costruttore di strutture in acciaio/Metalcostruttore:
Officine Ghidoni SA, Riazzino